Mentre continua il lugubre conteggio dei morti in mare e si amplia la galleria degli orrori nei lager libici finanziati anche con i nostri soldi, non sembra incrinarsi il consenso ad una propaganda surreale che rovescia i significati delle parole, che spaccia per nuove, soluzioni vecchie e crudeli. Così il nuovo verbo nazional popolare racconta che respingere i migranti come fanno gli altri paesi europei è lo spazio dove affermare una rinato orgoglio italico, che bloccare ONG e tutte le navi che soccorrono chi espatria via mare è il terreno di scontro contro i trafficanti di essere umani, che schedare, respingere, ed emarginare Rom, africani ed extracomunitari è l’area su cui si costruisce la supremazia italica, la traduzione in fatti dello slogan “prima gli italiani”.
Il terreno fertile di questa propaganda che investe in questa fase tutti i paesi occidentali è incarnato in Italia dal leader della Lega, nuovo uomo della provvidenza, campato dalla politica dall’età di venti anni (3 legislature alla Camera, 1 legislatura in Europa, giornalista per la Padania ed oggi senatore e ministro dell’interno) e Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia, famosa per le sue foto taroccate e campata dalla politica dall’età di ventuno anni (4 legislature alla Camera compresa quella in corso, consigliere provinciale dal 1998 e ministronza della Gioventù durante il governo Berlusconi dal 2008 al 2011), due persone che sicuramente non hanno conosciuto difficoltà economiche, angoscia per la mancanza di lavoro e di prospettive, tutte cose di cui millantano profonda conoscenza e che paradossalmente rivendicano come fondanti della loro esperienza politica. Ci sono anche i 5 Stelle, ma si sono annientati da soli e non contano più nulla.
Radical chic e buonisti sono tutti coloro che si oppongono al dilagare delle menzogne, a questa necrofilia conclamata orgogliosamente, a questa assenza di rispetto verso gli esseri umani e l’umanità stessa a questa moda nefasta che incarna nei poveri la causa di tutti i mali e malesseri.
A questa mareggiata neofascista crediamo che occorra rispondere sul piano sociale innanzitutto ed anche sul piano simbolico.
Sul piano sociale chiedendo che si aprano le frontiere e si smantelli questo circo tragico di presidi armati, accoglienze interessate e miliardi di euro che servono esclusivamente a finanziare una guerra tra i poveri, che si passi dalla distribuzione di parole vuote “prima gli italiani” alla redistribuzione reale della ricchezza, che si ricostruisca attraverso investimenti veri uno stato sociale capace di offrire diritti e servizi per tutti, la casa, il reddito la qualità della vita. Che si battano i pugni sul tavolo in Europa non sulla questione dei migranti, ma sulle politiche di austerità, sulla tassazione delle imprese e dei patrimoni finanziari.
Sul piano simbolico buonismo e sciccoseria non ci appartengono, sono medaglie di cacca che si possono tenere strette i propagandisti del male.
In questa estate triste e temperata in attesa di un autunno che speriamo più caldo vogliamo comunque dare una pacca fraterna sulle spalle di chi si schiera a fianco dell’umanità, di chi si oppone in qualche modo al razzismo , al fascismo ed al loro consueto carico di morte. Non crediamo che indossare una maglietta rossa sia sufficiente ed anche sullo slogan aprire i porti avremmo da ridire, preferiamo lo slogan aprire le frontiere sia chiaro, ma oggi andare controcorrente è importante, per questo la tua maglietta rossa da noi al Bar Garibaldi vale, vale una pacca sulla spalla ed un euro di sconto su ogni consumazione per ribadire come sempre che stiamo dalla stessa parte con il buono e con il cattivo tempo.
Cominciamo mercoledì 18 luglio e finiamo il 31 agosto
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