Il Garibaldi Books & Records ha il piacere di annunciare il live di Saint Huck in collaborazione con L’Eretico Booking.
Saint Huck è il moniker del cantautore e polistrumentista siciliano Livio Lombardo. Nato come chitarrista noise/alternative (ha suonato e suona con numerose band: Fräulein Alice, Mapuche, Before We Die, Gentless3, Diane and the Shell, Silent Carnival), con questo primo progetto solista vira verso la ricerca di un sound più intimo, unito a liriche che raccontano un immaginario personale e onirico. Saint Huck pubblica il suo primo lavoro, “Broken Branches”, a novembre 2015 per l’etichetta Viceversa Records. L’album viene accolto entusiasticamente dalla critica, che ne mette in evidenza il carattere out borders e ispirato, definendo Saint Huck come un artista anarchico e appassionato, che sfugge a qualsiasi facile inquadramento per la raffinatezza della composizione. Nel 2016, durante le registrazioni della cover di “Janitor of Lunacy” di Nico (Velvet Underground), inserita nella compilation di Viceversa Records “Bedroom Songs”, inizia una collaborazione con la polistrumentista Floriana Grasso (Pecora, Gentless3). Ad aprile 2017 arriva in finale ad Arezzo Wave Sicilia. L’11 luglio 2018 è uscito, in anteprima esclusiva su Indie-eye, il videoclip di “Hidden Words” per la regia di Guido Celli, videomaker e produttore artistico di Flavio Giurato (Entry Videoproduzioni Digitali), che anticipa l’uscita del suo prossimo album, atteso per la fine del 2019.
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Dicono di lui:
“Decisamente un disco out borders, uno di quei prodotti che non amano la massa ma si dirigono unicamente verso la passionalità nuda e cruda dell’ascoltatore emozionale, quel senso magistralmente asettico, fuori riga e anarchico, anima stessa di un artista – Saint Huck – che non ha ancora smarrito il sacro fuoco della libertà espressiva e che piano piano la svela, ma che la fa sentire come fosse l’accezione di una intimità da condividere con pochi. Praticamente un indie tutto, incasellabile, un quadro sonoro metafisico, anticipatorio di nuove formule, piacevolissimamente ‘strambo’ e che nell’ossimoro ghiaccio/tiepido trova la sua giusta nicchia…” (Max Sannella per RockOn)
“Quella di Saint Huck è ispirazione seducente tradotta in note…Un album attraente e ipnotico. Si tratta di un progetto ‘saputo’ e vissuto, che sicuramente avrà echi lontani e promettenti” (Paolo Pavone per Sound 36)
“Broken Branches, un prodotto lo-fi che riesce ad arrivare, mai per vie scontate, all’attenzione dell’ascoltatore, che si troverà ben presto rapito dal suo sound” (Alice Tiezzi per Rockit)
“Al centro di Broken Branches è senza discussione Saint Huck, che nel suo impasto di stile vocale e chitarristico crea un suono onirico e plumbeo, che per la raffinatezza della composizione sfugge a qualsiasi facile inquadramento […] Profondamente intriso di blues e malinconia il suono di Broken Branches crea atmosfere scure e intriganti, lontane dalle mode, catturando le sensibilità più attente ed esigenti” (Elisa Giovanatti per Indiana MusicMag)
“Il primo lavoro solista di Livio Lombardo lascia capire, fin dal primo momento, che il progetto Saint Huck non è un passatempo o un qualcosa fatto con superficialità. I nove brani presentati, acquistando sempre più fiducia in sé stessi e determinazione, scorrono uno dopo l’altro senza mai stancare. Un lavoro folk/cantautorale/blues che si ricollega alla scena siciliana dei Marlowe, dei Gentless3 e dei Silent Carnival. Un esordio promettente” (Fracesco Cerisola per In Your Eyes Zine)
“Un viluppo magmatico di ombre liquide, di minimalismi acustici, di atmosfere scure e oniriche, di suoni, sporchi e intimi. Un album ruvido e oscuro, intimo e quasi notturno…” (Ambrosia J. S. Imbornone per Mescalina)
“Tenui acquarelli armonici che delineano atmosfere rarefatte, in un clima al limitare del sogno. Questa è l’impressione di ritorno ascoltando i 9 episodi che compongono questo primo lavoro firmato Saint Huck; centellinati gli effetti elettronici, che invece lasciano spazio a molta acustica in cui la chitarra, ma anche mandolino e il banjo sono preponderanti, suoni apparentemente puliti si amalgamano ad altri contaminati, distorti e per questo, vivi…” (Roberto Cangioli per ArtistsAndBands)
“L’esordio “Broken Branches” è un insieme di bozzetti d’orchestrazione febbricitante […] La polpa di queste canzoni è sinceramente visionaria senza essere pretenziosa; non solo, mantiene pure una genuina spontaneità lo-fi e do-it-yourself” (Michele Saran per Ondarock)
VIDEO:
Christine (Official Video): https://www.youtube.com/watch?v=Huq1LGLZv6o
Hidden Words (Official Video): https://www.youtube.com/watch?v=DRm9THAwxIU
The Deepest Sea live at Arezzo Wave Sicilia 2017:
https://www.facebook.com/pg/sainthuckmusic/videos/?ref=page_internal
Janitor of Lunacy (Spotify): https://www.youtube.com/watch?v=8tmMj5tnN98
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