Sono giorni di festa a Palermo, anzi di festa e di festino, quello di Santa Rosalia, la Santa protettrice della città, la ragazza che diversi secoli fa ci salvò dalla peste. Sono giorni difficili a Palermo ed in Sicilia, tra cumuli di monnezza, speculazioni affaristico mafiose e sbarchi continui di emigranti, alcuni accolti nel silenzio assoluto, altri respinti a favore dei media.
Il problema sono gli emigranti, questo ascoltiamo tra bar, mercati, giornali, televisioni. Ma tenendo ancorato il punto di vista alla nostra città, sinceramente più che gli emigranti i problemi ci sembrano altri.
Manca il lavoro, la città è sporca, grande parte della periferia versa in uno stato di totale abbandono, mancano servizi essenziali e quelli che esistono sono insufficienti, ci si stringe attorno ad un’idea ancora indefinita di futuro per non sprofondare nel baratro del passato, nelle solite mani sulla città, nei comitati d’affari che grondano denaro e sangue.
I Santi salvano, salva Santa Rosalia, salva San Calò a cui va la nostra devozione, ma salvano laicamente in mare anche le navi pirata di chi antepone la vita alle speculazioni politiche.
A questi ultimi va il nostro ringraziamento ed il nostro sostegno, anche per loro abbiamo trovato uno spazio nel nostro altare laico,tra Santa Rosalia e Franco Franchi, tra Totò Schillaci e San Calò che da stasera troverete al nostro bar.
Una piccola provocazione per lanciare un segnale, per aiutare chi aiuta, per ricordare a tutti che le cause del nostro malessere si trovano in alto e non in fondo alla scala sociale.
Un invito a sostenere Mediterranea, un impegno per noi a tornare nelle periferie da dove veniamo, dove siamo nati e cresciuti, perchè il gioco si fa sempre più duro e noi siamo pronti a giocare.